La cucina georgiana
La cucina georgiana è una delle più sorprendenti e ricche del Caucaso, un perfetto equilibrio tra influenze orientali e occidentali, plasmata nei secoli dalla posizione strategica della Georgia lungo la storica Via della Seta. È una cucina che racconta la storia del Paese: una terra montuosa e fertile, dove il grano, le noci, il vino e le spezie convivono in piatti dal gusto intenso e autentico.
Mangiare in Georgia non è mai solo un atto di nutrizione: è un rituale sociale, una celebrazione. I banchetti georgiani, chiamati “supra”, sono momenti di convivialità e ospitalità, guidati dal tamada, il maestro dei brindisi, che accompagna ogni portata con un augurio o una dedica.
Le caratteristiche della cucina georgiana
La cucina georgiana si distingue per la varietà delle sue ricette, che cambiano a seconda delle regioni: nel nord prevalgono piatti più robusti e a base di carne, mentre lungo la costa del Mar Nero si trovano preparazioni più leggere, spesso con pesce e verdure.
Tra gli ingredienti più utilizzati spiccano le noci, il melograno, il coriandolo fresco, l’aglio, il vino, e un mix di spezie aromatiche chiamato khmeli suneli, simile al curry indiano ma dal profumo più delicato.
Molti piatti si accompagnano a salse dal sapore deciso, come il satsivi, una crema di noci e spezie che accompagna spesso il pollo o le verdure, e il tkemali, una salsa acidula a base di prugne verdi.

Francesc Fort, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
I piatti principali della cucina georgiana
Khachapuri – il pane simbolo della Georgia
Il khachapuri è probabilmente il piatto georgiano più famoso: un pane morbido, ripieno di formaggio fuso. Ogni regione ha la propria versione, ma la più iconica è l’Adjaruli khachapuri, originaria dell’Ajaria, a forma di barca, farcita con formaggio sulguni e imeruli, burro e un uovo crudo posto al centro subito prima di servire.
Si mangia mescolando il tuorlo con il formaggio e strappando i bordi del pane per intingerli nella crema calda: un’esperienza irresistibile.
Khinkali – i ravioli georgiani
I khinkali sono grandi ravioli a forma di sacchetto, ripieni di carne macinata (solitamente manzo, maiale o agnello), cipolla, coriandolo e brodo speziato. Si mangiano rigorosamente con le mani, mordendo prima la parte superiore per sorbire il brodo, e poi gustando il resto del ripieno.
Nati nelle regioni montuose, i khinkali sono oggi un simbolo nazionale e non mancano mai nei menu delle taverne georgiane.
Lobio – il piatto di fagioli
Il lobio è uno stufato di fagioli rossi insaporito con coriandolo, aglio, cipolla e spezie. Spesso viene servito in pentole di terracotta, accompagnato da mchadi (pane di mais) o pkhali (una sorta di paté di verdure e noci).
È un piatto vegetariano molto nutriente, che rappresenta bene l’anima semplice e genuina della cucina georgiana.
Pkhali – le verdure alle noci
Il pkhali è un antipasto tradizionale e colorato, composto da spinaci, barbabietole o melanzane tritate e mescolate con una pasta di noci, aglio e spezie.
Ogni variante ha un colore e un sapore diverso, e spesso viene servita con chicchi di melograno sopra, che aggiungono freschezza e un tocco decorativo.
Shkmeruli – pollo all’aglio e latte
Lo shkmeruli è un piatto di pollo arrosto cotto in una salsa cremosa di latte e aglio. Originario del villaggio di Shkmeri, è molto apprezzato per la sua semplicità e per l’intensità del sapore: la carne tenera del pollo si combina perfettamente con la dolcezza del latte e la forza dell’aglio.
Chakhokhbili – stufato di pollo al pomodoro
Il chakhokhbili è uno stufato di pollo cucinato con cipolla, pomodoro e spezie. Un tempo preparato con carne di fagiano, oggi è diffuso in tutto il Paese e rappresenta un classico comfort food georgiano.
Badrijani nigvzit – melanzane alle noci
Un’altra specialità molto diffusa è il badrijani nigvzit, composto da fette di melanzana grigliata arrotolate e farcite con una crema di noci e spezie. È un piatto freddo, perfetto come antipasto o contorno, dal gusto deciso ma equilibrato.
Il vino georgiano: tradizione millenaria
Non si può parlare di cucina georgiana senza menzionare il vino, parte integrante della cultura locale. La Georgia è considerata la culla del vino, con una tradizione che risale a oltre 8000 anni fa.
Il metodo di vinificazione in anfore di terracotta interrate, chiamate qvevri, è riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità.
I vini georgiani, come il Saperavi (rosso corposo) e il Rkatsiteli (bianco secco), si abbinano perfettamente ai piatti locali, esaltandone i sapori speziati e la ricchezza aromatica.
Un’esperienza di gusto e convivialità
Assaporare la cucina georgiana significa immergersi in un mondo di sapori antichi, ospitalità sincera e tradizioni ancora vive. Ogni piatto è un invito a condividere, a brindare, a celebrare la vita.
Che si tratti di un semplice khachapuri gustato per strada o di un banchetto con decine di portate, la cucina georgiana conquista per la sua autenticità e per l’amore con cui viene preparata.
